Con il Decreto Rilancio del governo arriva un Superbonus per l’edilizia al 110%: ma come funziona? E dove si può utilizzare?
Ristrutturare casa al tempo del COVID-19 sembra essere un vero affare. Con il nuovo Decreto Rilancio firmato dal premier Giuseppe Conte arriva infatti un Superbonus per l’edilizia: utilizzabile per l’efficientamento energetico e antisismico nelle case (o condomini) degli italiani. Ma come funziona nella pratica questa grande agevolazione applicata nella Fase 2? Chi può richiederla e per quali interventi? Ecco le risposte a tutte queste domande.
Cos’è il Superbonus del Decreto Rilancio
Il Superbonus al 110% è il nuovo strumento per l’edilizia studiato dal Governo per la Fase 2 del periodo COVID-19, attivo per interventi dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021. Comprende al suo interno i preesistenti Ecobonus e Sismabonus e punta a incentivare il lavoro edilizio, molto provato in periodo di lockdown, per rialzare piccole e medie imprese italiane.
Le operazioni ammesse ai cittadini di case private, case popolari o condomini, riguardano la ristrutturazione di edifici sul lato dell’efficienza energetica e per la messa in sicurezza contro i terremoti o adeguamento ai piani antisismici nazionali. Questi interventi garantiranno una detrazione fiscale pari al 110% dell’intera somma spesa.
Si potrà usufruire del bonus in 5 rate, oppure richiedere uno sconto totale in fattura. Per coloro che decideranno di muoversi chiedendo lo sconto all’azienda che ha effettuato i lavori verrà ceduto all’impresa il credito di imposta che a sua volta potrà cederlo ai fornitori o rivolgersi alle banche per ottenere immediata liquidità.
Quando richiedere il Superbonus per ristrutturare?
Ecco i casi in cui sarà possibile richiedere il Superbonus
– Il Superbonus 2020 per le caldaie: per sostituire nelle parti comuni degli edifici, come i condomini, gli impianti di climatizzazione con soluzioni centralizzate per il riscaldamento, raffreddamento o la fornitura di acqua raggiungendo un’efficienza energetica pari almeno alla classe A. Il tetto massimo è di 30 mila euro che potrà essere moltiplicato per il numero delle famiglie che risiedono nell’edificio.
– Case private: anche in questo caso il bonus è concesso per la sostituzione della caldaia con impianto a pompa di calore, raffreddamento o fornitura di acqua calda sanitaria per una cifra massima di 30 mila euro.
– Interventi di isolamento: per lavori di isolamento termico di oltre il 25% dell’intonaco e per un massimo di 60 mila euro a unità immobiliare.
– Impianti fotovoltaici: ammessa con una spesa massima di 48 mila euro e solo nel caso in cui il lavoro venga accompagnato da almeno uno degli altri interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica.
– Colonnine di ricarica per auto e infissi: il Superbonus comprende la sostituzione delle finestre e anche l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche, ma solo se rientrano in un progetto più ampio di ristrutturazione della casa che porti al miglioramento di almeno due classi energetiche.
– Le seconde case: rientrano tra le categorie che possono richiedere il bonus, ma solo se fanno parte di uno stabile che sta subendo una ristrutturazione che possa rientrare nell‘Ecobonus o Sismabonus.
Il lockdown fa ingrassare? Scarica QUI la dieta da seguire ai tempi del coronavirus.